Me in Edimburgh

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domenica 11 marzo 2012

15/8/08 Pronti...partenza...VIA!

Partenza giovedì 13 Agosto "'e notte". Uno può pensare: che bello, parto per le vacanze, vado a Tokyo, ipereccitazione, superentusiasmo...avevo l’umore nero come il petrolio, l’ansia da partenza che mi prende sempre, moltiplicata per la preoccupazione per i miei genitori, lo stress degli ultimi giorni etc. Conclusione: mi giravano a mille!
Viaggio in auto fino a Roma con un Alberto molto sveglio ed io che lottavo per non addormentarmi.
Il piano è sempre stato il seguente: in auto fino a Roma svegli, partenza per Zurigo ore 6.50; volo di circa un’ora svegli; attesa di circa 5 ore all’aereoporto di Zurigo, per il volo per Tokyo alle 13.00 svegli.
Appena saliti sull’aereo per Tokyo, secondo i piani saremmo dovuti crollare di stanchezza. Come per tutti i piani ben congegnati...ovviamente non è andata esattamente come programmato (e te pareva!). Arrivati a Roma nell’attesa del check-in la lettura mi stava pericolosamente conciliando il sonno. Fortunatamente la presenza accanto a noi di due francesi e due napoletani rumorosi, che chiacchieravano insieme (si fa per dire) ha di fatto stoppato qualsiasi sonnolenza.
Quando si è aperto il check-in abbiamo trovato una realtà traumatizzante: una "sfaccimma" di fila che non vi conto! Ma si erano svegliati tutti al canto del gallo?
In compenso la signora al check-in è stata molto gentile e ci ha chiesto come mai andiamo a Tokyo (dice che gli italiani che vanno lì in vacanza non sono molti). Alberto con la sua aria tra il simpatico ed il serioso afferma che andiamo in vacanza perché "appassionati del Giappone". Che risposta scontata! Ma dico io: non ti potevi sparare la posa?
La realtà è che la tizia era "vecchia" e non ha ispirato Alby, altrimenti la risposta sarebbe stata ben diversa.
Nel volo tra Roma e Zurigo accade il primo intoppo: appena messo il nostro nobile sedere ai posti assegnati ci siamo addormentati quasi all’istante, cascando come due pere cotte!
Come al solito abbiamo aperto gli occhi giusto in tempo per godere dello snack gentilmente offerto da Swiss Air. In verità la dormitina ci ha consentito di restare ben svegli nelle 5 ore di attesa a Zurigo.


Appena saliti sull’aereo per Tokyo, è sorto il secondo intoppo: ovviamente ero troppo nervoso, troppo in tensione per prendere sonno, ma mi viene involontariamente in aiuto prima la tizia giapponese accanto a me, che mi dà l’idea, e l’hostess poi: birra Sapporo. Ci offrono prima qualcosa da bere con alcuni salatini, e poi uno snack (e comunque ci hanno fatto mangiare parecchio durante le 11 ore di volo). La prima volta che ci offrono da bere, vedo la giapponese che prende la birra e la imito sia la prima che la seconda volta. Mi sono quindi buttato giù due lattine di Sapporo che anche se come percentuale di alcool somiglia alla birra Peroni, comunque mi ha procurato una certa sonnolenza. Per cui appena messe le cuffie per vedere "Maid of honor" mi sono addormentato. Mi sono svegliato in tempo per vedere Patrick Dempsey che dà una craniata alla porta della chiesa dove si sta per sposare la tipa che lui ama, e tutto il lieto fine che ne segue.
Dopodiche' tra uno spuntino e l’altro sono riuscito praticamente a dormire quasi tutto il volo, a parte rivedere "Maid of honor" a pezzi un’altra volta ed il primo tempo de "Le cronache di Narnia: il principe Caspian".
L’atterraggio a Tokyo e la conseguente sovraeccitazione da arrivo sono stati mitigati dallo smarrimento del bagaglio di Alby.
Però ragazzi, come so organizzati sti giappi! Praticamente all’arrivo dei bagagli c’era già una signorina che attendeva di sapere chi era il tizio (lo sfigato di turno n.d.r.) il cui bagaglio sapeva già la ragazza, non sarebbe arrivato!
Non so come ma già lo sapeva e dopo aver fatto compilare ad Alby i documenti necessari, la tipa e la sua collega ci hanno assicurato che il bagaglio sarebbe stato consegnato direttamente in hotel entro 24 ore.
Dall’aereoporto chiedendo info all’apposito sportello (sti giappi sono effettivamente tanto gentili quanto scarsamente capaci di farsi capire chiaramente in inglese) becchiamo il treno per Ueno (una palla, quasi un’ora ed un quarto di viaggio) e poi la metro per la zona di Asakusa, dove si trovava il nostro hotel. Il Sunroute Hotel Asakusa è poco dopo l’uscita della metro. Alleluia siamo arrivati, YATTA! Manco per il cavolo. Noi arrivati alle 10.45, camera pronta per ore 12.00, fuori calore a circa 40 gradi all’ombra. Cacchio! Decidiamo di fare due passi e di scioglierci al sole.
In realtà abbiamo iniziato ad "annusare" l’aria di Asakusa, cominciando ad orientarci nel quartiere. Il primo impatto è la tradizione e la modernità che un po’ si fondono ed un po’ fanno a cazzotti. Tantissimi negozi di souvenir e ristoranti ed all’improvviso ci compare davanti la zona del tempio Sensoji. A proposito: questa vacanza per un bambino di 37 anni come me sarà un toccasana. Dai 40/45 gradi all’ombra in mezzo alla strada, si passa a -20 gradi all’interno. Qui i condizionatori vanno a palla! La mia cervicale è sistemata per le feste!
Comunque dopo il nostro primo pranzo giapponese in un localino carino vicino all’albergo dove ci siamo un po’ "scofanati" (avevamo un certo appetito) siamo tornati a prender possesso della camera, che è decisamente carina: i letti sono ad una piazza e mezzo, oh gaudio oh gioia e "so' tuost'". Entriamo in camera con l’idea di stenderci un po’ e riposarci, verso le 12,15...siamo crollati in un piacevolissimo sonno ristoratore, ci siamo svegliati alle 18.00.
Sarà stata la stanchezza (o i letti meravigliosi...me ne posso portare uno a casa?).

Dopo aver scoperto con orrore che in camera non c’è una presa a 220 volt (ahi ahi) e che il mio cell. qui in Japan proprio non va (cacchio) scendiamo a conoscere meglio Asakusa. La sera il quartiere sembra più bello, o i nostri occhi erano più freschi e riposati (come il resto del corpo del resto).
Non è decisamente il quartiere per fare le ore piccole ma ha un suo fascino; la zona del tempio di sera è molto suggestiva, quasi mistica, ho fatto anche io la mia preghierina con offerta (ho chiesto una cosa a caso n.d.r.) e via per le viuzze intorno a girare per i negozietti ancora aperti (potremmo fare i ramen precotti in camera :D) rimanendo affascinati dai piatti (di cera dice Alby) esposti fuori ai locali per dare l’idea di quello che mangi all’interno, e a vedere qualche "volto amico", come il McDonald's ma soprattutto il KFC.


Dopo una rifocillante cena al KFC continuiamo a girare per le vie di Asakusa, vicino al tempio Sensoji, a prendere e provare le bibite dalla montagna di distributori automatici che ci sono in giro (sono tantissimi) e che, udite udite, non ce la faccio, non ci posso credere, hanno il pannello antiurto! Il pannello che devi sollevare per ritirare la bibita si chiude lentamente (un uomo molto preciso mi dice che è "ammortizzato") così non sbatte e non fa rumore, non si rompe o ammacca. Di bibite ce ne sono a bizzeffe, ne voglio provare un sacco, per ora ho beccato una specie di bevanda a metà strada tra il Gatorade al limone e la Schweppes (buona), mentre Alby becca una bibita alla pesca (buonissima).
Tornando in albergo ci è venuta l’idea delle bici: fittarle effettivamente costa poco, per me l’idea è grandiosa...vedremo!



















Nuovo Blog, forse finalmente uno che avrò la costanza di curare seguire coccolare.... nuovo per due motivi:
uno perchè ho l'esigenza di un punto di ripartenza diverso, dopo tanti cambiamenti nella mia vita io sono una persona diversa da quella che iniziò nel 2008 a scrivere del suo viaggio in Giappone.
due..... perchè ho perso i dati di accesso all'altro blog (sono il solito disordinato cronico) !!! A breve il vecchio blog sarà totalmente soppiantato da questo.
Tanto per cominciare una canzone che è il tema delle mie ultime giornate