nuovo racconto del sottoscritto, tengo a precisare del tutto "non autobiografico". Fortunatamente nella band di cui faccio parte non abbiamo questi problemi... ne abbiamo altri!!!
Entro in sala e sento litigare: urla, insulti sembra la
fine.
Eppure era cominciata coi i migliori auspici: tutti amanti
della musica, tutti con esperienza, tutti con un fine comune: portare le nostre
note alla gente.
Come siamo arrivati a tanto?
Fonte: www.helikonband.hu |
Beh qualche segnale c’era: se io non avessi detto al nostro
cantante che il suo timbro assomiglia a quello del gabbiano in calore, forse i
nostri rapporti sarebbero ancora civili.
Se il chitarrista non si fosse trombato la fidanzata del
batterista, pochi giorni prima del loro matrimonio (o mancato matrimonio che
dir si voglia) forse tra loro non ci sarebbe una leggera acredine.
Se, dopo la seconda serata dal vivo, il nostro cantante non avesse
iniziato a parlare con la gente di unico gruppo depositario della fiamma sacra
della musica in Italia, facendo incazzare il mondo, probabilmente saremmo tutti
più sereni.
Ma non è andata così.
Quando sento le note uscire dalla tua bocca, vorrei dire che
mi viene la pelle d’oca…. Ma è più la sensazione che si prova quando si passano
le unghie su una lavagna.
Vorrei dirti che il tuo timbro mi ricorda certi cantanti blues
americani, ma ormai mi vengono in mente solo neomelodici napoletani…. Fronna
compresa.
Mi piacerebbe volar via con la fantasia quando sento un tuo
assolo di chitarra e non assistere all’arrivo di frotte di cani attratti dagli
ultrasuoni … unici esseri viventi attratti, del resto.
Il tuo essere batterista virtuoso vorrei che attraesse le
folle, con un carisma che una volta riempiva gli stadi…. Invece alla festa
della mulignana mbuttunata sembrava che volessero andar via anche le melenzane
stesse.
Fonte: www.romalive.org |
La domanda a questo punto nasce spontanea: perché siamo
ancora qui?
Perché sono ancora di fronte ad ognuno di voi in questa
saletta umida e male illuminata, a provare per l’ennesima volta?
Forse è solo il ricordo di quel che era e potrebbe ancora
essere;
forse perché il nostro tempo non è illimitato, e vorremmo
ancora lasciare una traccia vera, prima di chiudere i battenti.
Forse perché per ogni nota sbagliata, per ogni nota stonata,
ce ne sono ancora milioni che possiamo scrivere suonare e cantare… il nostro
tempo non è illimitato, questo è vero.
Ma non è ancora finito.
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